the Week of Christ the King / Proper 29 / Ordinary 34
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La Bibbia di Giovanni Diodati
Cantico dei Cantici 2
1 Io son la rosa di Saron, Il giglio delle valli.2 Quale è il giglio fra le spine, Tale è l’amica mia fra le fanciulle.
3 Quale è il melo fra gli alberi d’un bosco, Tale è il mio amico fra i giovani; Io ho desiderato d’esser all’ombra sua, E mi vi son posta a sedere; E il suo frutto è stato dolce al mio palato.4 Egli mi ha condotta nella casa del convito, E l’insegna ch’egli mi alza è: Amore.5 Confortatemi con delle schiacciate d’uva, Sostenetemi con de’ pomi, Perciocchè io languisco d’amore.6 Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, Ed abbraccimi la sua destra.7 IO vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, Per le cavriuole, e per le cerve della campagna, Che voi non isvegliate l’amor mio, e non le rompiate il sonno, Finchè non le piaccia.
8 Ecco la voce del mio amico; Ecco, egli ora viene Saltando su per i monti, Saltellando su per i colli.9 L’amico mio è simile ad un cavriuolo, O ad un cerbiatto; Ecco ora sta dietro alla nostra parete, Egli riguarda per le finestre, Egli si mostra per i cancelli.10 Il mio amico mi ha fatto motto, e mi ha detto: Levati, amica mia, bella mia, e vientene.11 Perciocchè, ecco, il verno è passato; Il tempo delle gran piogge è mutato, ed è andato via;12 I fiori si veggono sulla terra; Il tempo del cantare è giunto, E s’ode la voce della tortola nella nostra contrada.13 Il fico ha messi i suoi ficucci, E le viti fiorite rendono odore; Levati, amica mia, bella mia, e vientene.
14 O colomba mia, che stai nelle fessure delle rocce, Ne’ nascondimenti de’ balzi, Fammi vedere il tuo aspetto, Fammi udir la tua voce; Perciocchè la tua voce è soave, e il tuo aspetto è bello.15 Pigliateci le volpi, Le piccole volpi che guastano le vigne, Le nostre vigne fiorite.16 Il mio amico è mio, ed io son sua; Di lui, che pastura la greggia fra i gigli.17 Ritornatene, amico mio, A guisa di cavriuolo o di cerbiatto, Sopra i monti di Beter, Finchè spiri l’aura del giorno, E che le ombre se ne fuggano.